Ugo La Pietra

Vorrei raccontare la storia di un incontro straordinario iniziato con un messaggio whatsApp ricevuto dall'amico architetto Davide Adamo di Como. In allegato c'era la prefazione al piccolo libro scritto nel 2023 dall'artista, designer architetto e performer Ugo La Pietra dall'emblematico titolo "VIVIAMO AFFOLLATE SOLITUDINI". Anche lui si muove all'interno dell'Architettura Radicale Italiana  che agli inizi degli anni Settanta sperimenta e ricerca nuovi modi di abitare all'interno del gruppo Global Tools. Sin da subito il breve testo mi trova in sintonia con le riflessioni che U.L.P. applica alla città di Milano dove anch'io vivo e lavoro. Scatta una scintilla. Decido di scrivere una lettera cartacea e inviarla via posta al suo studio. Nella lettera allego un'immagine di un mio progetto presente in questo blog (profumo di gomma) che ricorda i suoi "soggiorni urbani", tema che verrà approfondito all'interno del libro. Il design territoriale riempie la ricerca progettuale di U.L.P. e così ho pensato che potesse risuonare con questo ambito di ricerca la mia opera artistica realizzata al quartiere Barona che racconta un elemento profondo della memoria della città che è il monumento alle donne partigiane e staffette inaugurato nel 2021. Qualche giorno dopo squilla il cellulare, è un numero che non conosco, rispondo e dall'altra parte: "pronto, sono Ugo La Pietra..."

Che meravigliosa sorpresa! Qualche giorno dopo e precisamente mercoledì 15 maggio 2024 arrivo nel suo studio. Sono le ore 11,45 e mi trovo difronte al portone in legno di un palazzo signorile al bordo della Chinatown milanese. Il citofono non funziona perché c'è la portineria. Mi avvicino ma non trovo nessuno. Con la coda dell'occhio vedo passare davanti una vecchia porta in vetro qualcuno che assomiglia a lui. Faccio tre gradini, citofono e subito mi apre Ugo La Pietra. Milano in questi giorni è stranamente molto fredda, indossa cappotto e cappello e ci dirigiamo verso il suo studio al piano seminterrato. Appena dentro ti accoglie quell'odore forte di vecchio accumulo di oggetti lì da cinquant'anni che poi si trasforma subito in stupore per l'altrove. 


Ci lasciamo con una stretta di mano vigorosa e un passami ancora a trovare, dopo la metà di giugno dovrei essere un pò più libero.

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