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Visualizzazione dei post da 2019

In memoria di una poesia breve

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Ho sempre amato la poesia. La mia preferita è "Mattina" di Giuseppe Ungaretti per l'assoluta ermetica sintesi. Ho un libretto tascabile che raccoglie 37 poesie del poeta. Lo porto con me, per leggerne frammenti sul treno o in metropolitana. A Milano è Novembre. Salgo sul vagone della Metro e vengo colpito dai volti della gente: c'è una giovane ragazza davanti alla quotidiana folla accomunata dalla stessa espressione annoiata. Mentre le parole di Ungaretti mi proiettano tra i fanghi di trincea e le acque dei fiumi che ha amato, mi accorgo che nelle locandine distribuite sulle pareti libere del vagone, appaiono slogan che vendono case in classe A, auto sportive o spettacolari viaggi esotici. Così penso sia normale che la gente comune, stanca di desiderare ciò che non ha, sia infine estremamente annoiata e triste forse. Quanto sarebbe più stimolante se sulle stesse locandine ci fossero impresse poesie brevi o aforismi o ancora frasi del luminoso Lao Tzu. Forse la ragaz

Mistero n.6

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Affiora dalla costa, festeggiamo Affiora dalla notte, festeggiamo Affiora la vita Festeggiamo è nata.

IO SONO QUI - I'M HERE

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Chissà quante volte girando per le vie di Milano, vi sarà capitato di dover attraversare quel sottopasso che collega la fermata della metropolitana Porta Venezia al passante ferroviario regionale di Trenord. La luce del giorno scivola lungo il corrimano rosso ereditato dalla sapienza maniacale di Franco Albini e le polveri sottili si mescolano alle ombre d’artificio laggiù, dove l’architettura non interessa più a nessuno. MEZZANINO - SOTTOPASSAGGIO C'è chi ha creduto veramente alla fine del Mondo. Anno 2012. Le cose cambiarono anche per me. Non per pena ma per amore mi ritrovai a vivere nell'estremo bordo a Sud di Milano. Così quasi tutti i giorni attraverso il sottopassaggio sospeso tra la linea della Metrò e il Passante Ferroviario. Ho immaginato di riempire questo vuoto di passi con una pausa caffè, trasparente come uno sconosciuto e accogliente come un amico. Il progetto della stazione di Porta Venezia del Passante Ferroviario, aperta nel 1997, è dell’arch

Fuorisalone 2019

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La settimana del Design è ancora una volta l'occasione di un incontro. Fusione di cose e persone. E' un luminoso pomeriggio di Aprile, fatto di quella luce speciale che precede la pioggia. Sceso alla stazione Garibaldi mi dirigo verso il quartiere Isola che in questi giorni si è trasformato nel Distretto del Design. Arrivato in via Confalonieri cerco un vecchio amico architetto: Davide Frattini Frilli che quest'anno presenta la nuova collezione OIKOI dal greco antico case. La ricerca del designer è sempre più spinta verso l'essenziale, laddove la forma tende a coincidere con l'idea attraverso il movimento minimale di una linea metallica nello spazio. Il disegno genera una serie di tavoli bassi che possiamo aggregare liberamente creando piccoli "paesaggi urbani " sempre diversi. Il risultato è spiazzante! Sono oggetti talmente semplici che non hanno bisogno di essere spiegati. La semplicità delle forme mi ricorda una serie di disegni e istallazi

Alessandro Mendini, un ricordo

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Alessandro Mendini by Francesco Garutti “Nel caso di una sedia come Lassù (1974) era mia precisa intenzione raccontare la vita di quella seduta: l’avevo concepita, disegnata; lei aveva vissuto; ed io, infine, ne ho voluto dimostrare anche la morte. Quell’operazione specifica era stata pensata in relazione alla tragedia birmana dei bonzi che si davano fuoco per protesta. Fiammate che contenevano un corpo umano. Fu una specie di omaggio.” Liberamente tratto dal numero 328 della rivista FLASH ART