pittura ESISTENZIALISTA
Ho scelto di chiamare questo progetto “PITTURA ESISTENZIALISTA” perché
rappresenta un dialogo con le profondità dell’individuo, un varco sinuoso verso
il proprio Sé nascosto. L'esistenza è sempre singola: nessuno esiste alla stessa
maniera di un altro. E' quindi evidente l'unicità di ogni vita. Jean Paul Sartre
sostiene che "l'esistenza viene prima dell'essenza o, se volete, è necessario
partire dal soggettivo". Pollock fu un'artista intensamente soggettivo: per lui
la realtà interiore era l'unica realtà. Mi chiamo Angelo Massimo Gulino, nato e
vissuto a Milano dove nel 2001 mi sono laureato in Architettura. Nel 2024 mi
dedico alla pittura. In principio una figura curvilinea entra nella mia vita e
come un messaggero celeste cerca spazio tra gli esseri umani. Il primo tentativo
sarà materializzare questa figura attraverso il prototipo in scala 1:1 di una
sedia che identificherò in seguito come un trono angelico. Infine troverò nella
pittura il mezzo perfetto per visualizzare nella realtà tale forma di energia.
Inizierò così il racconto di una storia attraverso il ciclo di quattro grandi
tele: la prima rappresenta il MESSAGGERO che porta con sé il messaggio
misterioso proveniente dal buio profondo dove l’artista, così come il poeta si
inoltra per tornare infine con una parola nuova tra le mani. ANGEL , la
seconda tela, rappresenta l’angelo che non ha le sembianze classiche della
tradizione religiosa ma una forma nera sinuosa senza aureola né ali. La terza
tela è APPARIZIONE, la forza di questa figura simbolica che cerca di
mostrarsi attraverso la potenza tridimensionale del corpo, spingendo contro
l’aldilà per oltrepassare la soglia che per l’artista è la tela. L’essenza di
questa apparizione è resa comprensibile dalla frase di Albert Einstein: LA LUCE
E’L’OMBRA DI DIO La quarta tela esce dal terribile gioco di ombra e luce, bianco
e nero piegando la materia attraverso il colore. La luce prende fuoco per
raccontare un’antica storia della Sardegna. La danza arcaica dell’uomo che
insieme alla bestia-bue protegge il fuoco sacro dal diavolo che tenta di
rubarlo, per rappresentare PROTEZIONE contro le forze del male. Quindi la
figura bianca su quadrato rosso non è il diavolo ma rappresenta la maschera del
bue indossata durante i rituali sardi.
MESSAGGERO, 2024 Vernice a gesso bianca, acrilico, fogli di giornale
incollati su telaio per serigrafia 79x59 cm
ANGEL, 2024 Vernice a gesso bianca, acrilico su tela. 150x54 cm
APPARIZIONE, 2024 (la luce e’ l’ombra di dio) Vernice a gesso bianca,
acrilico su tela estroflessa. 80x80 cm
PROTEZIONE, 2024 (Mamuthones) Vernice a gesso bianca, acrilico su tela
estroflessa. 100x100 cm
OLTRETUTTO 2025, lastra metallica, vernice spray. 28x26 cm
Mi rendo conto che la ricerca sull' immagine-icona non si è ancora esaurita; cerco di guardarla in orizzontale e così facendo intuisco una connessione immediata con la forma profonda della grandiosa conchiglia che vive negli oscuri fondali marini. Ancora una volta l'idea di una nuova opera scaturisce dal confronto con l'oscurità. Tridacne è infatti il nome della grande conchiglia.
TRIDACNA, 2025 Vernice a gesso bianca, acrilico su tela. matita. 180x60 cm
Dopo aver letto "Pensare l'arte" di Jean Paul Sartre ho finalmente capito un pò di più il suo pensiero ed in particolare il senso dei ritratti di Giacometti che sono belli perché non hanno confini; il tratto senza sosta lascia entrare il vuoto all'interno del volto disegnato. Da quì nasce l'uso dei chiodo per delineare i confini permeabili della figura-icona che vede i suoi albori nell'opera MESSAGGERO. I chiodi sono rivolti con la punta verso lo spettatore, lasciando intendere che c'è qualcuno dall'altra parte del quadro che li ha dovuti inserire a martellate. Le garze ricordano tutti quei luoghi in cui c'è qualcuno che soffre, che ogni giorno si benda una parte del corpo ferita. E' in fondo un inno personale per la Pace.
IS THERE ANYBODY OUT THERE
OMAGGIO A J.P.S. , 2025 Garze imbevute di gesso, chiodi. 35x25 cm
Tempo fa ho disegnato un grande specchio incorniciato dai profili di due volti uniti da un legame ideale o sentimentale. Una piccola lastra metallica che avevo gelosamente conservato diventa il prototipo di questo specchio. Non potendo ritagliare i due profili decido di pitturarli di rosso per evidenziare la parte metallica centrale, memoria della superficie specchiante idealmente immaginata.

A questo punto superficie pittorica torna ad essere bendata con garze imbevute di gesso per poi svelare una porzione della superficie metallica sottostante. Sembra un uovo ma in realtà è la copia di una testa in pietra scolpita dal grande artista romeno Constantin Brancusi.
L'altra notte ho fatto un sogno dove c'era Ivan e una ragazza dai capelli biondi. Questa ragazza sconosciuta doveva appendere dei quadri in casa, due grandi tele erano già appese, ne mancava una da posizionare tra le due. Così la ragazza tira fuori un piccolo quadro, sfondo bianco ed una croce "marchiata a fuoco" come si faceva con certi animali. In principio il significato del sogno non aveva senso, ma dopo qualche giorno ho pensato che dovevo realizzarlo coi mezzi che avevo a disposizione.
Commenti
Posta un commento