0.2 Equilibrio
0.2 Equilibrio
Il movimento del corpo umano
all’interno dello spazio è il risultato di codici architettonici pietrificati
nei manuali e nei regolamenti che hanno generato le città in cui viviamo. E’
questo il campo d’azione di Gianni
Colombo, fratello minore di Joe Colombo che, a partire dagli anni Settanta,
lavora alla destabilizzazione dello spazio conosciuto, andando alla scoperta
delle sensazioni nuove provocate dalle mutate condizioni di equilibrio.
L’artista sceglie un elemento architettonico ben preciso, la scala, che tutti i
popoli della Terra usano da secoli nello stesso modo, stravolgendone le
proporzioni, inclinando i gradini leggermente verso l’alto o verso il basso,
con variazioni millimetriche sufficienti a destabilizzare l’andatura del
pubblico che partecipa alla mostra. Nascono così a partire dal 1974 le Bariestesie,
strutture modulari in cui è elemento essenziale dell’opera la condizione di
transito dello spettatore che, attraverso forme di spaesamento e
disorientamento motorio, è costretto ad inventarsi un modo nuovo di percorrere
passo dopo passo la successione di gradini. Obiettivo di tali lavori è la
perdita temporanea delle proprie abitudini per ritrovare se stessi. In questo
senso l’opera di Colombo emana un potenziale liberatorio, messo in scena
attraverso la realizzazione di esercizi per la riappropriazione del corpo.
Alle 4,57 di Lunedì 21
luglio 1969 l’uomo è sulla Luna.
Vedere quei tre uomini
saltellare sul suolo lunare grazie alla minore forza di gravità sarà per Gianni
Colombo una sorprendente rivelazione. Forse una scintilla da sperimentare sulla
Terra. Forse nasceranno anche da qui i dispositivi spaziali creati dall’artista
per rivelare gli equilibri tra l’uomo e lo spazio abitato. Per i più curiosi
esiste un luogo, credo unico, dove poter percorrere un’opera di Bariestesia. Si
tratta del Monumento alla Resistenza Europea situato nei giardini pubblici in
riva al lago di Como, inaugurato il 28 maggio del 1983.
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